A PROPOSITO DI BUFFON

martedì 28 febbraio 2012

Gigi Buffon, il capitano della nazionale italiana, uno dei più forti portieri della storia del calcio, un fenomeno tra i pali, tecnicamente perfetto. Sabato sera, dopo il goal di Muntari, ha avuto una grandissima occasione: entrare definitivamente nella storia del calcio mondiale.
Un campione perfetto, un simbolo per lo sport, un esempio per ogni bambino che si appresta ad iniziare un cammino sportivo, questo sarebbe diventato se solo avesse avuto il coraggio, la lealtà, l'onesta necessaria per richiamare arbitro e guardialinee e dire: fermi tutti! La palla è entrata, quello di Muntari è goal, 2 a 0 e palla a centro. In un presente senza miti, in un calcio malato, nel paese degli scandali, lui, il portierone italiano bravo e simpatico, sarebbe diventato un eroe. Ma le cose sono andate diversamente.  Gigi ha preferito vincere, indipendentemente dai valori, da ciò che può essere giusto e ingiusto, ha rincorso la vittoria a tutti i costi, ha scelto di non perdere una partita, ha fatto prevalere la ragion di stato. Legittimo, comprensibile. Molti italiani, però, sognavano un gesto eroico da uno dei giocatori più rappresentativi del calcio nazionale. Niente veleni, niente risse e niente polemiche. E se anche la Juventus avesse vinto per 6 a 2, i tifosi del Milan e non solo, avrebbero comunque gioito per aver visto in campo un uomo straordinario. Ahimè, la mediocrità umana ha prevalso ancora una volta. Bisognerà attendere chissà quanto per riuscire a vedere veramente episodi di fair play talmente significativi. Forse abbiamo un pò tutti preteso troppo. Si può essere i più bravi in un ruolo, ma non necessariamente nobili d'animo. Certamente dispiace pensare che il capitano della nostra nazionale abbia perso il treno della storia, che, come tutti sanno, passa una volta sola.
Avremmo anche preteso troppo, saremmo anche un pò troppo idealisti, ma "cà nisciun è fess".
La storiella raccontata da Gigi nel post-partita: "Non ho visto la palla entrare, ma anche se me ne fossi accorto..." non se la beve nemmeno un bambino di quattro anni.
Foto, immagini, dinamica dell'azione, posizione dei giocatori, reazione dei protagonisti, l'esperienza di un portiere come lui, non lasciano spazio ad alcun dubbio, Buffon sapeva che la palla era entrata e tra la furbizia e la lealtà ha scelto la prima. Lecito, ma triste.

0 comments:

Posta un commento