NULLA E' PERDUTO(?)

martedì 10 aprile 2012

Eravamo padroni del nostro destino. Almeno fino a due settimane fa potevamo ancora ambire a palcoscenici da brividi. Lo scudetto ipotecato e le semifinali di Champions come ciliegina sulla torta e invece...Invece come nei peggiori incubi tutto è svanito, dissolto come neve al sole. Fuori dalla coppa e secondi in campionato a rincorrere la Juve. Roba da pazzi. Se qualcuno ci avesse pronosticato un mese di aprile come quello che stiamo vivendo gli avremmo riso in faccia. Noi, i favoriti; noi con 4 punti di vantaggio sui bianconeri e un calendario soft a ingrandire le nostre speranze; noi con Ibra a segnare a palate; noi, che siamo abituati alla pressione; noi che ci siamo solamente illusi di aver messo il diciannovesimo scudetto in cassaforte ma abbiamo dimenticato di chiuderla lasciandola preda della fame juventina. Fermarsi  a piangere sui propri errori, che, bisogna dire, sono veramente tanti, non sarà però utile a chiudere nel migliore dei modi questa stagione. Reazione, questa la parola d'ordine per tentare di riappropriarsi di ciò che era nostro ma che ora non lo è più. Possiamo, seppur momentaneamente, tornare in vetta alla classifica già stasera al Bentegodi se la squadra rossonera avrà almeno un riverbero di ciò che di buono ha mostrato per larghi tratti della stagione. Sarà dura psicologicamente ma dovremmo necessariamente ritrovare un minimo di lucidità. Nonostante l'emergenza continua abbiamo ancora le carte in regola per ricacciare i bianconeri alle nostre spalle. Sette partite sono tante e con ventuno punti in più ci sono ottime probabilità di vincere anche quest'anno l'amato tricolore. Non sarà però facile e, cosa ancor più grave, non dipenderà solo da noi. La Juventus sembra una locomotiva che non dà assolutamente l'impressione di volersi fermare. Nonostante le ripetitive, ossessionanti dichiarazioni di Mister Conte di pensare solo alla partita successiva e niente di più, hanno, al contrario della retorica, ben chiaro l'obiettivo e sul nord della loro bussola c'è scritto scudetto. Una rivincita talmente voluta, dopo i fatti del post-calcipoli che, per realizzarla, saranno disposti a tutto. Potrà però non bastare, e un pareggio in sette partite non è un utopia. Il problema sarà a quel punto il nostro. Saremmo noi capaci di vincere tutte le partite che ci separano da qui alla fine della stagione?Questo è il dilemma. Questo è l'amletico dubbio rossonero...

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