PATTA AL CIBALI

domenica 1 aprile 2012

Non si può vincere sempre perchè non si gioca mai da soli. Soprattutto se in sei giorni devi affrontare, oltre al Catania, un quarto di finale contro una squadra di marziani. Barcellona mercoledì, Catania sabato, Barcellona martedì. Fin'ora due pareggi in attesa della sfida che vale, da sola, metà stagione. Due pareggi diversi sia per come sono maturati, sia per il peso specifico, sia per l'effettiva utilità in chiave obiettivi.
Con il Barcellona, squadra verso la quale si sono esauriti gli aggettivi qualificativi, lo 0 a 0 è risultato essere più che positivo. Con gli etnei invece, siamo di fronte ad una piccola frenata rossonera, nulla di più. E' fisiologico perdere lucidità e concretezza se, nel giro di una settimana, devi scendere in campo tre volte per raggiungere due obiettivi diversi. Se poi a calcare i campi verdi sono quasi sempre gli stessi, ecco che un pareggio, contro una squadra, quella siciliana, che non aveva nulla da perdere potendo giocando sulle ali dell'entusiasmo per via di una stagione che la vede costantemente nella parte destra della classifica a dispetto di ogni rosea previsione, torna ad essere visto come una cosa più che inevitabile. Non bisogna farne dei drammi. La classifica, in attesa del risultato che uscirà dalla ruota di Torino, dice +5 sulla Juventus che dovrà giocarsi i tre punti contro una squadra che definire ostica sarebbe più che riduttivo. Non abbiamo perso, non abbiamo giocato male e, aspetto molto importante visto l'andazzo della stagione, ne usciamo tutti abili e arruolabili per lo sprint finale. Ci è mancata la solita precisione sotto porta e siamo andati leggermente in apnea fisica nella seconda frazione di gara...non mi sembra la fine del mondo.

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