MILAN-CAGLIARI 2-0

giovedì 27 settembre 2012

Alla fine il Milan espugna S.Siro. Protagonista della serata, il faraone, che mettendo a segno una doppietta, in un sol colpo,  puntella la panchina di Allegri, togliendogli tutte le castagne dal fuoco, smuove la classifica e risolleva il morale ad un ambiente intero. I due goal di El Shaarawy, uno per tempo, nascondono tutti i limiti di una squadra che, pur vincendo, soffre e non convince.
Lo spartito è lo stesso delle ultime uscite: si parte forte e motivati per poi spegnersi progressivamente e subire continuamente le offensive dell'avversario. Ieri, però, a differenza delle altre volte, due episodi hanno dato la svolta al match: il primo goal del faraone(splendido perchè vince prima il contrasto, detta poi il passaggio in area e trafigge Agazzi alla sua destra); l'espulsione di Conte arrivata proprio mentre il Cagliari metteva alle corde il Milan. E' un Milan abitudinario quello visto ieri per buona parte della partita, che è lento nell'impostazione, senza la necessaria fluidità di gioco e troppo timoroso. La situazione, quindi, continua a destare più di una preuccopazione, soprattutto per le insufficienti prove di più di un giocatore. Emblematica e significativa della scarsezza di qualità dei rossoneri è la sostituzione del 54', esce un inguardabile Traorè, entra un inutile Costant. Fino alla scorsa stagione potevamo permetterci avvicendamenti da grande squadra, potendo contare su una più vasta e qualitativamente migliore panchina, ora, purtroppo, dobbiamo accontentarci di calciatori che, fino a qualche mese fa, militavano in squadre dedite alla lotta per la salvezza. La sensazione, guardando il tutto da una prospettiva più ampia e generale, è che quest'anno si dovrà necessariamente vivere alla giornata, prendendo per buono quello che viene, compresi i tre punti che, come la biblica manna che cadeva dal cielo per sfamare il popolo israeliano, arriva a dar ossigeno ad un Milan che ne aveva un disperato bisogno. Niente programmi e niente ambizioni, ma una partita la volta. Di doman non c'è certezza...








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