ZEMAN VS JUVENTUS

venerdì 28 settembre 2012

25 luglio 1998, l'inizio : "Le esplosioni muscolari? E' uno sbalordimento che comincia con Vialli e arriva a Del Piero. E' sempre più difficile resistere alla tentazione della pillola magica. Il mondo del calcio è dominato dalla finanza e dalle farmacie." BOOM. Deflagra la bomba. Le parole furono pronunciate da Zeman e accesero la miccia di una guerra impari che vide tra i contendenti da una parte lui, il boemo, profeta di un calcio pulito, e dall'altra la corazzata Juventus, con tutte le sue armi a disposizione da usare senza scrupolo e  con ferocia per annientare il nemico. Quella lontana estate del 1998 sancì l'inizio di una guerra totale, senza esclusione di colpi, ma decretò anche il graduale e sconvolgente allontanamento di Zeman  dal calcio che conta. La Roma lo cacciò scegliendo Capello al suo posto, il boemo approdò al neo promosso Napoli ma, nemmeno un mese ed ebbe un nuovo benservito. Anni dopo affermerà :" Venni ingaggiato al Napoli tramite Moggi per essere distrutto." Fu accusato di essere un falso che utilizzava folli paranoie per giustificare la scarso interesse del calcio nei suoi confronti. Il tempo, però, gli fornì su di un piatto d'argento la più bella delle rivincite: vennero fuori le intercettazioni della vicenda calciopoli, che mostrò al mondo intero il marciume che si annidava nell'italico calcio e, in una delle tante telefonate, saltarono fuori queste parole fra Moggi e Giraudo: "Zeman...bisogna dargli una legnata!". Calciopoli travolse la Juve e smascherò lo sporco del calcio italiano , ma lui, Zeman, rimase comunque confinato nell'oblio, costretto ad insegnare calcio nelle serie minori, dimostrando, come lo scorso anno a Pescara, di avere ancora qualcosa da dire nonostante la sua età non più giovanissima. La Roma, suo eterno amore, decise, coraggiosamente, di tentare la scommessa, puntando tutto sul suo ritorno. Non sarà un caso che, l'unico club italiano di proprietà straniera, sia stato capace di trovargli il posto che merita e che ha sempre meritato. Viene ingaggiato dalla Roma e con il suo consueto stile dimostra di avere più di un colpo in canna per colpire la Juventus. Si insinua nelle spocchiose discussioni sul numero di scudetti bianconeri e, vox populi, dichiara : "Gli scudetti della Juve? Al massimo 23!". Non era ancora sulla panchina romana ma in quella del Pescara e subito, come una calamita, attraeva su di se sia la rabbia del popolo juventino, sia la stima di tutto il resto dei tifosi italiani. Domani sera, a Torino, l'ennesimo capitolo, l'ennesima battaglia, tra due mondi agli antipodi. Da una parte chi, come il boemo, ha fatto dell'etica sportiva una religione, portando avanti battaglie solitarie contro tutto e contro tutti in nome di un calcio pulito, denunciando sempre quell'illegalità diffusa che ha caratterizzato il nostro calcio. Dall'altra la Juventus, con il suo stile,un mix di (pre)potenza e soldi,  condito da un pessimo machiavellismo integralista alla perenne ricerca della vittoria come fine, perseguita con l'utilizzo di qualsiasi mezzo, lecito e non. Il Bene contro il Male, chiosa qualcuno. La religione bianconera basata sul dogma del "Vincere è l'unica cosa che conta"(e non importa come),  contro il credo zemaniano " Vincere divertendo e rispettando le regole", con l'etica immortalata a fine ultimo dei suoi insegnamenti. Un personaggio scomodo, Zeman, ma comunque un personaggio di spessore, culturalmente adeguato a coprire spazi pubblici e diventato famoso per l'unicità delle sue espressioni, talmente significative da trovare  posto accanto ad aforismi di celebri scrittori e filosofi. "La grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo, c'è un bambino che gioca e si diverte con un pallone fra i piedi." O ancora : "Non c'è nulla di disonorevole nell'essere ultimi. Meglio ultimi che senza dignità." Chissà cosa passa nelle menti dei milioni di juventini che  leggono questa frase. Il Diavolo e l'Acqua Santa. Almeno per una volta, starò dalla parte di quest'ultima. Dajjè Mister...annate a vince!!!

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