IL DIAVOLO DI SAN PIETROBURGO

giovedì 4 ottobre 2012

Non è stata la nostra Stalinngrado. La nostra campagna di Russia, diversamente dalle più famose campagne militari tedesche o napoleoniche, è andata a buon fine. Il blitz è andato in porto e il bottino sono tre punti d'oro da mettere nella cassaforte rossonera. Non era semplice riuscire a battere i russi in patria. Certo, la squadra di Spalletti non attraversa un buon periodo , forse è nel punto più basso della sua gestione, sia per i risultati sia per il gioco, ma battere lo Zenit in Russia non è facile per nessuno. La champions non è la serie A, il grado di difficoltà che ogni partita ti presenta è sempre più alto di ogni match di campionato. Lo sa bene il Milan, che da anni, salvo qualche eccezione, calca il palcoscenico europeo con una certa regolarità. Lo sa ora anche la Juve, avendo ricevuto un'autentica lezione di calcio ucraino dal meno quotato Shaktar. Considerazioni, quest'ultime, che non fanno altro che sottolineare il valore della vittoria del Milan di ieri sera. Una vittoria che agevola il cammino europeo e che da una carica morale ed emotiva importantissima ad una squadra insicura e con scarsa autostima. La nota positiva della serata oltre al risultato è senza dubbio la prova offerta dal nostro faraone. Immenso, ancora una volta. Quinto goal in dieci giorni come risultato di una crescita verticale che lo ha visto ormai affermarsi come il nostro top player. Quantità e qualità, binomio perfetto per il calcio moderno. I suoi numeri di ieri sera sono segni tangibili della sua maturità calcistica: 1 goal e 12 km di corsa. Cosa chiedere di più ad un attaccante? Gli aspetti negativi della serata, sono i soliti di questo avvio di stagione: la scarsa tenuta della squadra che crolla sempre a metà primo tempo, la perduta solidità difensiva causata dalla mancanza di garanzie offerte dal pacchetto centrale, l'insicurezza generale che attanaglia la squadra. Il bicchiere però, lo vedo mezzo pieno, vuoi per i tre punti, vuoi per la necessaria spinta psicologica in vista del derby di domenica sera. Margini di miglioramento si sono visti e l'ottimismo, quel lontano ricordo di anni recenti, ha fatto breccia nelle nostre menti. Ora c'è il derby e un altro blitz sarebbe cosa gradita, anzi, graditissima.

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