DOPO NAPOLI-MILAN

lunedì 19 novembre 2012

Non si può essere felici per aver preso un punto contro il Napoli. Non si può sorridere dopo l'ennesima dimostrazione di tanta mediocrità. Non si può essere ottimisti dopo aver esibito un altro zibaldone di errori, distrazioni e limiti. Se togliessimo il Faraone, l'unico Vero giocatore di questa squadra, il raccoglitore di castagne dal fuoco, il panorama sarebbe desolante oltre che tragico. Regaliamo mezza partita agli avversari ogni santa domenica non per disattenzione ma perchè c'è un'insufficienza tecnica e tattica generale che ci mette sempre in una situazione di handicap, e ogni volta che siamo riusciti a riacciuffare la gara lo abbiamo fatto grazie agli errori madornali dei nostri avversari. Come sarebbe finita la partita contro i partenopei se Insigne prima o Hamsik dopo, invece di divorarsi quelle due palle goal le avrebbero insaccate? Sarebbe finita come contro la Fiorentina, come contro la Lazio, come contro il malaga al Rosaleda e via discorrendo. 
Somigliamo sempre di più ad una provincialotta che si appiglia all'El Shaarawy di turno per fare punti e raggiungere il prima possibile la quota salvezza. Latitano tutti i parametri di una vera squadra. L'assenza di un tasso tecnico complessivo è sotto gli occhi di tutti, ogni reparto, se escludiamo l'attacco impersonificato nella figura di EL 92, mostra inquietanti lacune: in porta abbiamo un manichino che è ormai da campionato amatori locali; la difesa pare sempre di più quella della nazionale cantanti; i centrocampisti hanno sbagliato sport, perchè pensano di giocare a rugby dove è vietato il passaggio verticale e ammesso solo quello orizzontale; l'attacco, tolto il faraone, ha una media di 0,1 goal a partita. Non sono felice, non sorrido e non mi illudo. Il calcio non è la vita, e dal letame non crescono fiori....

0 comments:

Posta un commento