THE DARK SIDE OF THE...MARIO

mercoledì 25 settembre 2013

Avesse avuto la testa di un Maldini o di un Inzaghi a quest'ora contenderebbe lo scettro di miglior giocatore a C. Ronaldo e a Messi,  ma con i se non si fa la storia e di "se" ne è piena la vita di Mario Balotelli. Domenica sera, il lato oscuro di Balotelli è tornato prepotentemente in scena, e in un baleno, come nel più perfido degli incantesimi, tutto ciò che di buono ha fatto in questi dieci mesi di Milan è stato offuscato.
In pochi  minuti, con l'utilizzo di qualche parola e con il petto rigorosamente in fuori, è finito sul banco degli imputati accusato di essere tanto bravo con i piedi quanto fesso con il cervello. Per di più, la società rossonera, di fronte ad un comportamento  palesemente  fuori luogo, ha deciso di non fare ricorso, accettando la batosta dei tre turni inflitta a Balotelli dalla disciplinare. Che non fosse uno stinco di santo lo sapevano tutti ed episodi come quelli andati in scena a S. Siro nel post gara  contro il Napoli, non rappresentano di certo una sorpresa, essendo le escandescenze varie parte integrante del personaggio. Ciò che però meraviglia è il totale egoismo mostrato dal calciatore, il suo essere solitario in mezzo al campo, il suo distacco dalla squadra, come se le prestazioni personali, i goal e le giocate fossero più importanti del risultato finale. Una sorta di individualismo estremo che stride con il calcio, gioco di squadra per eccellenza. Da soli non  si vince, e se a qualcuno è riuscito il suo nome era Maradona. Se capisse questo forse non staremmo qui a parlare dell'ennesima dimostrazione di immaturità. Se comprendesse che non è un tennista ma un calciatore, se comprendesse che le glorie personali, nel calcio, sono figlie delle vittorie di gruppo, se comprendesse che in questo modo rischia di rovinare la carriera buttando nel cesso un potenziale enorme, forse staremmo qui a commentare un vero campione. Per il momento troppi sono i sè, resi superflui e ridicoli dal suo lato scuro...Per ora questo è Mario Balotelli, prendere o lasciare...personalmente lo terrei per tutta la vita, soprattutto visto il tempo di vacche magre, essendo l'unico fenomeno rimasto capace di risolvere le partite in ogni momento. La perfezione non è di questo mondo, anche se con un minimo di intelligenza più, il buon Super Mario, la rasenterebbe di certo... Why always you?

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