L'ATTESA...

martedì 22 ottobre 2013

Per la quarta volta in due anni saremmo costretti a sfidare  il Barcellona. Per la quarta volta in due anni saremo noi gli sfavoriti. Per la quarta volta in due anni il destino ci ha costretto a confrontarci con una squadra capace di smascherare ogni tua lacuna, ogni tuo difetto. Le squadre sono le stesse, la storia sembra ripetersi, anche se c'è qualcosa di diverso, di più triste in questa nostra attesa. Una sorta di inquietudine sembra aver preso il sopravvento, una strana apprensione che sembra non lasciar spazio a nessuna speranza di vittoria. Non è un pessimismo scaramantico, ma piuttosto un realismo imposto dai fatti. Se negli anni passati la differenza qualitativa tra le due squadre era facilmente misurabile, oggi quella distanza sembra essere un divario incolmabile. Leggi le formazioni e capisci che questa volta la disparità è troppa. Se poi ci aggiungi il periodo di forma, allora non c'è più spazio per alcun dubbio. La loro formazione è più meno la stessa degli ultimi anni, con un Neymar in più, tanto per dare un pò più di pepe alle partite. Una spina dorsale che per anni ha garantito gioco, qualità e successi, sia a livello di club che a  livello di nazionale. Una squadra rodata che ogni  stagione  viene migliorata con innesti di altissimo profilo. I cambiamenti più importanti li hanno avuti in panchina, vuoi per scelta, vuoi per costrizione. Una situazione che rappresenta l'esatto contrario di quella rossonera. I catalani hanno cambiato solo la guida tecnica, a noi invece è l'unico dogma che sembra essere rimasto, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.Loro aggiungono perle ad una rosa già fenomenale, noi, quando ci va bene elemosiniamo avanzi altrui, quando ci va male smantelliamo la squadra cedendo i pezzi migliori. Alla luce di ciò, come si può essere ottimisti per il match di stasera? Le illusioni oltre ad essere nocive,  per formarsi hanno comunque bisogno di elementi concreti. Componenti che quest'anno sono assolutamente assenti. E allora, per ridere e sdrammatizzare, la mente corre ad uno sketch famoso, che a riascoltarlo adesso, dopo tanti anni, fa ancora più ridere.Il film è d'autore: Fantozzi alla riscossa. La scena è di quelle epiche: Fantozzi ricorre ad uno psicoterapeuta della mutua per cercare di risolvere i suoi problemi dovuti alla totale assenza di autostima e, dopo aver è parlato per otre di tutte le sue paure, la sentenza dello psicologo fu indimenticabile: "Signor Fantocci...Lei non ha nessun complesso di inferiorità...LEI E' INFERIORE!!!" 

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