SCHIANTO AL TARDINI

lunedì 28 ottobre 2013

L'ennesimo tonfo stagionale non sorprende più nessuno. I tre goal subiti contro il Parma non fanno che confermare quanto di negativo si è detto fino ad oggi sul povero diavolo. Il Milan esce sconfitto  dal Tardini contro una una squadra più solida e più organizzata, insomma,  più squadra.  Si schianta contro le speranze di rimonta alimentate dai due goal segnati nel secondo tempo, tra il 60' e il 63'. Questa volta non basta l'orgoglio, non basta la reazione emotiva, non bastano i primi goal di due neo-acquisti a scongiurare il crollo rossonero. La caduta però, anche se non sorprende, fa male, perchè certifica una situazione caotica in cui i problemi si acutizzano e si manifestano in tutta la loro durezza.  Il rientro di Balotelli, con il suo nuovo look versione "detenuto", non evita la figuraccia, anzi, ne crea i presupposti con una prestazione mediocre ed insipida, causa della prima sostituzione per motivi tecnici. Nemmeno il nuovo modulo, quel 4-3-3 richiesto a gran voce da tifosi e giornalisti, consente al Milan di ritrovare gioco e fiducia. La dedizione e la grinta ammirate in Champions contro il Barça tornano nell'album dei ricordi a riprova del fatto che il merito di quell'agonismo non era attribuibile all'allenatore ma solo al fascino della sfida.  Come sempre la freddezza dei numeri è il miglior termometro, misuratore attendibile della malattia milanista: 11 punti e 16 goal in subiti in 9 partite. Una media orribile ma giusta, sincera, onesta. Ditemi voi quanti punti dovrebbe avere una squadra che schiera Costant terzino sinistro, Silvestre e Zapata al centro della difesa e uno tra Abbiati, Amelia e Gabriel in porta?!! Abbiamo quel che meritiamo e quel decimo posto occupato in classifica non è che lo specchio fedele dei valori espressi sul campo, giudice sempre imparziale che sentenzia il fallimento totale di una squadra ormai in rovina. 

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