MILAN-CAGLIARI. PARTITA VERITA'.

martedì 25 settembre 2012

La partita di domani sera, contro il Cagliari, non sarà una partita normale, tutt'altro. Se Milan-Cagliari, qualche mese fa, poteva rappresentare una semplice partita con un'alta probabilità di conquistare i tre punti, oggi, dati alla mano, sarà tutta un'altra storia. Affrontare una squadra da salvezza,per di più in casa, era, in altri tempi, garanzia di vittoria.
Oggi no, non è così. Il presente rossonero è un tempo cupo, non sicuro, in cui niente è scontato e tutto è possibile. Una sola vittoria contro quattro squadre (cinque se ci aggiungiamo l'Anderlecht) dello stesso blasone significa che sarà dura battere il Cagliari, soprattutto a S.Siro, campo che uttimamente sembra gettare in un pericoloso torpore gli animi già insicuri dei giocatori rossoneri. Il Cagliari sarà un test chiave, un esame empirico utile per capire  in quale stadio della crisi si trova il Milan. Perdere, come è già successo già tre volte in questo avvio di campionato, sarebbe come varcare la soglia dell'inferno dalla quale uscirne sarebbe ancor più complicato di oggi. Se, come molti si auspicano, deve esserci una reazione, deve esserci domani; gettare al mare un'altra occasione di riscossa risulterebbe molto deleterio per tutto l'ambiente, mister compreso. E' verso Allegri, sulla cui testa pesa un enorme spada di Damocle, , e verso le sue scelte tattiche  e tecniche che sono puntati tutti i riflettori. Se fino a ieri, dopo la sconfitta maturata in terra friulana, la società e la dirigenza hanno fatto quadrato, difficilmente quel muro eretto in sua difesa reggerà all'urto violento di un'ennesima sconfitta in terra amica.  E' chiaro a tutti che il match di domani per peso e valenza emotiva sarà un appuntamento importantissimo per il Milan. Dal suo esito si capirà quali pieghe prenderà il futuro rossonero. L'allenatore ed i giocatori ne sono consapevoli e il loro destino è nelle loro mani, anzi, nei loro piedi.

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