PARMA-MILAN 1-1

sabato 29 settembre 2012

Qualche progresso  c'è stato, ma rimaniamo sempre a livelli minimi di decenza. Il Milan pareggia contro un'altra squadretta gettando al vento l'ennesima occasione di riscossa. Le note positive sono le stesse dell'ultima partita vinta contro il Cagliari, impressiona infatti l'eccezionale stato di forma di El Shaarawy e la continua evoluzione di De Sciglio. Qualche lieve progresso anche in difesa, ma è ancora troppo poco, ed i risultati, impietosi, sono lì a ricordarcelo. Rischiamo di essere ripetitivi ma è inevitabile se la squadra fornisce in serie prestazioni così insufficienti. I problemi son sempre quelli: scarsa sicurezza sui propri mezzi, mancanza di coralità nel gioco, enormi limiti tecnici in mezzo al campo, eccessiva lentezza nelle ripartenze. La conseguenza immediata è che, anche se in vantaggio contro una provinciale, finiamo in balia delle manovre altrui, soffrendo per lunghi tratti di partita e mostrando una preoccupante fragilità strutturale. L'allarme rimane alto soprattutto se nell'orribile calderone ci mettiamo le continue scelte sbagliate di Allegri che sembra mettercela tutta per alimentare i dubbi che aleggiano sulla sua panchina. In una partita dura, giocata su di un campo pesante, decide prima di mettere in mezzo alla mischia un inguardabile Montolivo, poi di richiamare Bojan che aveva comunque contribuito con la sua voglia e la sua corsa a mantenere compattezza tra i reparti.  Non c'è che dire, di questo passo saranno molti i bocconi amari che dovremo mandare giù.

7 commenti:

  1. La media punti è di 1.16,per una proiezione di 44 punti.questo è quanto,questp è per il momento il nostro livello.saluti ad enzo.umberto

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  2. Ciao Umberto,
    ottima media, cosa dire, la quota salvezza è 40, possiamo dormire tranquilli...

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  3. Ciao Umberto,
    ottima media, cosa dire, la quota salvezza è 40, possiamo dormire tranquilli...

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  4. Forza Milan, non mollare!! Complimenti al Blog!
    Ivan ed Andrea.

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  5. L'azienda sta messa così:7 punti in 6 partite con avversari(a parte l'udinese)non trascendentali per una media punti di 1,16 a partita,la proiezione è di 44 punti finali.sono stati cambiati 11 giocatori sei dei quali avevano una grande influenza sul gruppo bilanciata tra prestazioni,carisma,ed esperienza che sono stati rimpiazzati da 2 giovani di belle promesse e da riserve di altre squadre(alcuni addirittura riserve delle riserve).Sono stati fatti proclami del tipo"adesso il tecnico non ha più alibi""siamo competitivi" e via discorrendo.Tutto questo maturato dopo un travaglio estivo(che dura 9 mesi,pato era in cinta a gennaio)farcito da ogni genere di tutto e il contrario di tutto,vacue promesse,sceneggiate su milan channel e padiglioni folkroristici degni del migliore fantomas che si prende beffe del tifosodefunes.La prima testa rotolante come una chiocciola in discesa è naturalmente quella della conduzione tecnica che non è stata capace di trasformare dei ranocchi in dei principi sostitutivi dei regnanti di un tempo,anzi pare che la dipartita di essi abbia inranocchiato altri giocatori che si credevano speciali e che invece sono normali.Ora dulcis in fundo colui che ha sentenziato la fine del Milan che era si è stufato dell'allenatore,come in tempo di guerra quando i possidenti dovevano mangiare razionati ed embargati davano la colpa al cuoco"sempre la solita minestra".Cumpà che fine abbiamo fatto..Presidente noi ti ringraziamo per tutto ciò che ci hai dato,però pigliarci in giro e mentirci sui nostri colori per i tuoi interessi te lo potevi risparmiare,ce lo potevi dire,potevi essere schietto e non venirtene fuori con frasi del tipo"anch'io faccio i sacrifici"(l'olgettina?).Ma caro silvio del berlusconi sai quanti ne facciamo noi?umberto

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    1. Ciao Umberto,
      Intanto io, fra gli avversari nontrascendentali ci infilerei anche l'Udinese, visto che tre punti li ha fatti solo con noi e considerato il suo pessimo stato di forma.
      Per quanto riguarda poi il discorso società/dirigenza: la propaganda è sempre stata parte integrante della loro più che ventennale gestione. Il motivo? Semplice, siamo l'unica squadra europea ad avere un Presidente che è anche boss di un partito(?) politico, anzi mi correggo, di un comitato d'affari su scala nazionale; che tra i suoi asset può contare televisioni( sulle quali noi tifosi vediamo le partite), giornali e chi più ne ha più ne metta. In altre parole, spesso abusate, ha un conflitto d'interessi enorme che, inevitabilmente, si riversa su tutto ciò che egli gestisce, direttamente e non. Questo conflitto di interesse funzione più o meno così: Ho una squadra, il Milan, ho un partito, ho delle televisioni le cui entrate maggiori sono leggibili proprio nel capitolo calcio e ho moltissime altre aziende. Dalla gestione spesso borderline di queste ultime società ne scaturisce una sentenza che lo obbliga a risarcire un suo concorrente di circa 750 milioni di euro. Dove li prende? (Non che non ne possegga ma di certo da qualche parte li dovrà pur far uscire) Li prende da quell'asset che suscita meno interesse in tutta la sua famiglia(è risaputo che a Piersilvio e a Marina non gliene fotte niente del Milan, anzi, farebbero di tutto per venderlo, l'unica che ha un interesse per i nostri colori è Barbara, ma è un interesse paragonabile a quello che può avere una bambina di dieci anni per una barbie) cioè il Milan. L'altra piega mostruosa del gigantesco conflitto di interesse, che può essere considerata deus ex machina di tutta la gestione berlusconiana, è la presunta (tutta da dimostrare) equazione_ Milan:Vittorie=Berlusconi:Vincente
      cioè quella teoria per la quale le sue numerose vittorie milaniste si siano poi tramutate anche in vantaggi elettorali.
      In termini più crudi si potrebbe affermare che Berlusca abbia usato il Milan come trampolino di lancio per le sue mire politiche, il che è sicuramente vero, ma, se accompagnato anche da passione, non srabbe matematicamente deleterio per la nostra squadra. In parole povere, per me, milanista, tu fai ciò che vuoi, l'importante è che gestisci la squadra in maniera consona.
      Arrivato però a 76 anni, dopo aver raggiunto tutti i suoi obiettivi, con un futuro politico abbastanza grigio all'orizzonte, ha capito che il Milan, non è più un mezzo adatto per arrivare al fine originario: il potere!
      Noi vogliamo un Presidente che ponga il Milan come FINE, non come mezzo da utilizzare per altri fini...
      Per tutto il resto, continuo domani, spero che il mio pensiero sia condiviso...a domani

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