POLVERIERA ROSSONERA

venerdì 21 settembre 2012

Il problema della polveriera è che non  è mai una sola, ma più di una e spesso posizionate  in una spazio ravvicinato, e quando ne esplode una, vuoi o non vuoi, provoca esplosioni a reazione. Questo è quello che sta succedendo dalle parti di Milanello. Un ambiente depresso, un allenatore a tempo, un Presidente che, in perfetto stile orwelliano, non si manifesta mai fisicamente ma solo tramite eco di voci di palazzo, queste sono le particelle che compongono il materiale esplosivo su cui è seduto il nostro Milan. Una situazione pericolosa, sempre al limite, che sfocia ripetutamente in isterismi singoli e collettivi.
Giocatori svogliati che reagiscono nervosamente alle sostituzioni o ai fischi di S. Siro, Un Presidente che al margine di una riunione politica romana si sfoga contro l'allenatore e medita una vendita societaria, un allenatore e un ex giocatore simbolo rimasto nei pressi di Milanello che litigano in pubblico. Nemmeno il peggior pessimista avrebbe potuto immaginare un avvio così drammatico per la squadra. Urgono soluzioni sia a breve termine sia a lungo termine che permettano quindi sia di risollevare le sorti del Milan nell'immediato e sia del futuro prossimo. Il tempo è ormai giunto, aspettare ancora potrebbe rivelarsi l'ennesimo errore, l'ultimo tassello di un puzzle infernale. Via Allegri, senza aspettare l'ennesima delusione sul campo e un passaggio di proprietà da studiare durante l'anno. Per Berlusconi, vista la crisi economica stagnante che lo ha portato, secondo le sue parole, a non potersi più permettere spese folli e a vendere i gioielli rossoneri, si potrebbe profilare un'Uscita di sicurezza accettabile; vendo il Milan perchè ina una crisi del genere non ci si può permettere di mantenere una società non redditizia. Vista la congiuntura economica sfavorevole, vista l'età che inesorabilmente avanza, è giunta l'ora, passi la mano, Presidente.

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