WORK IN PROGRESS

giovedì 27 settembre 2012


Lavori in corso, fettucce giallo-nere, o meglio rossonere. E' la fase attuale del Milan, il famoso anno zero da cui si doveva ripartire dopo lo smantellamento della squadra messo in atto questa estate. La regola base, da tutti conosciuta, per ricostruire un edificio, un immobile, una casa è semplice e quanto mai chiara: partire dalle fondamenta. Se esse non sono solide o, nel più folle dei casi, non sono presenti, si va incontro a disastri paurosi.
E' si una regola architettonica, ma è pur sempre declinabile in molti  aspetti della società, calcio incluso. Quello che io mi chiedo, e che molti altri tifosi inseme a me si chiedono è se quel principio base necessario per ogni tipo progetto sia stato rispettato dagli ingeneri di Milanello in quella che doveva essere la (ri)costruzione della nostra squadra. La risposta è immediata: no. Quel requisito indispensabile per evitare di creare giganti dai piedi di argilla non è stato rispettato. Gli acquisti estivi, infatti, non hanno minimamente colmato quelle lacune strutturali venutesi a creare dopo la perdita dei numerosi campioni che hanno lasciato l'A.C. Milan. Le fondamenta di una squadra che possa ambire a disputare un campionato da protagonista o almeno dignitoso sono facilmente individuabili: 

a)In difesa. Una coppia di centrali affidabili in grado di fornire al resto della squadra sicurezza difensiva;
b)A centrocampo. Indispensabile un mix di tecnica e sostanza che sappia dare un'identità di gioco e, nello stesso tempo, copertura alla difesa;
c)In attacco. Qualità, finalizzazione e, necessariamente, diverse scelte da cui attingere per i diversi approcci alle gare.
Fino ad un anno fa ogni punto era presente nel nostro Milan con l'ossatura della squadra composta dai vari Thiago Silva, Nesta, Van Bommel, Seedorf, Gattuso, Ibra. Oggi non è più cosi e, con l'eccezione del blocco avanzato che da qualche garanzia in più rispetto agli altri due reparti, ci ritroviamo una squadra senza nervo, senza identità e senza progetto. Sarà difficile crearsi aspettative rosee e bisogna evitare di illudersi con vittorie come quelle maturate ieri sera o al Dall'Ara. Sono solo eventi estemporanei frutto di intuizioni singole e deficienze degli avversari. L'unica certezza è che sarà dura e l'unica speranza, forse anch'essa illusoria, è che il mercato invernale porti in dote a noi milanisti puntellamenti indispensabili per evitare il crollo dell'edificio rossonero. Non ci resta che sperare...

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