TUTTO A POSTO

giovedì 7 novembre 2013

Alla fine non è successo niente. Nessuna sorpresa in terra spagnola. Attese rispettate. Il Barcellona ce ne rifila tre giocando quasi col pilota automatico: qualche accelerazione, giocate a tratti ed il solito Messi. Le distanze tecniche sono troppe, anche se i primi due goal sono regali di un arbitro alla sua sesta apparizione in Champions. Il rigore non c'era poichè Neymar ha un calo di zuccheri ed Abate non commette fallo. Il goal di Busquets era da annullare per palese fuorigioco. Ma tant'è...Nella situazione di non senso in cui siamo precipitati, in cui la rassegnazione ha la meglio anche sull'orgoglio, risulta difficile anche indignarsi. Una situazione paradossale in cui gli obiettivi primari fissati alla vigilia di una partita del genere non sono vincere, o provare a farlo, ma non farsi umiliare. Non uscire con secchielli pieni di goal e non fare figure di cacca a livello europeo, questa era la missione catalana. Il risultato è raggiunto. La sconfitta non è plateale ed in più, grazie alla vittoria dell'Ajax contro gli scozzesi del Celtic, risulta perfino indolore. Siamo ancora secondi, e con una vittoria in Scozia nella prossima sfida, potremmo addirittura qualificarci con un turno d'anticipo, sempre se il  Barça batterà l'Ajax. Allegri è salvo, almeno fino alla prossima partita. E' questo lo specchio del nostro Milan. La precarietà di un ambiente che vive alla giornata in cui ogni logica sembra saltare. Proprio come la scelta di lasciare Balotelli in panchina per far spazio ad un inutile Robinho. 

0 comments:

Posta un commento