NOVITA' IN VISTA?

lunedì 4 novembre 2013

19 punti dalla Roma, 16 punti dal terzo posto, 3 punti sopra la zona retrocessione, 19 goal subiti, 1 punto nelle ultime tre gare. Saranno stati questi numeri a scatenare la reazione di Barbara Berlusconi. Quasi un sussulto di orgoglio, una presa di coscienza di una situazione ormai tragica. Una squadra non più capace di stare in campo, il gioco divenuto utopia e tutti i sintomi di una crisi profonda che pervade ogni angolo del pianeta Milan. L'autostima di un gruppo che precipita sempre più in basso, l'insicurezza che aumenta e che aggrava un tasso tecnico già scarso in partenza, prestazioni complessive sempre più insufficienti, distanze con le dirette concorrenti che diventano abissi. Un  circolo vizioso pericoloso ed altamente dannoso che andrebbe spezzato al più presto ma che non è assolutamente  facile spezzare. Non è agevole interrompere la spirale negativa perchè le cause non sono poche e non sono riferibili unicamente a singole persone. Più volte abbiamo sostenuto la tesi del concorso di colpa divisibile in parti uguali tra allenatore, dirigenza e proprietà. Una guida tecnica inadeguata e non più capace di imporre le proprie idee, dando per assodato che ne abbia; una dirigenza datata che  non è stata  in grado di  riadattarsi a scenari nuovi caratterizzati da meno soldi e meno risorse; una proprietà lontana e assente che ha imposto drastici tagli ed un progressivo ridimensionamento. La novità di queste ore è che la proprietà,  una delle parti in causa e la più importante per peso decisionale, per bocca di Barbara Berlusconi, decide di addossare la responsabilità del disastro a chi è uno scalino sotto nelle gerarchie milaniste. La motivazione è scontata e sintetizzabile in poche righe: "Caro Galliani, hai avuto carta bianca ed hai sbagliato tutto in piena autonomia". Per la prima volta in 27 anni, la famiglia Berlusconi critica apertamente e per mezzo stampa l'operato dell'eterno Amministratore delegato, creando una frattura insanabile tra la figlia e l'uomo di fiducia di chi, non dimentichiamolo, ha sempre l'ultima parola in tema Milan: Silvio Berlusconi. Sarà lui a decidere se affidare definitivamente la gestione dell'AC Milan alla figlia Barbara o continuare con il factotum Adriano. Uno dei due è di troppo, ma chi rimarrà in scena non è di certo scontato. Di positivo, per noi tifosi, c'è che qualcosa si muove e che la filosofia del "siamo a posto così" si è rivelata falsa e beffarda. Urgono nuovi stimoli e nuovi orizzonti per non far morire anche la speranza, ultimo baluardo del mondo rossonero. 

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